E' ARRIVATA


E’ arrivata finalmente la dolce e attesa neve bianca e soffice.
 
Mia figlia era super- super felicissima da subito, da quando ha visto i primi fiocchi di neve cadere verso le ore 10 del mattino. Sembrava impossibile che in poco tempo potesse coprire di bianco tutto così…
Era super- super felice mentre scivolava, formava gnocchetti di neve, lanciava palline, si sdraiava a terra e faceva l’angelo muovendo le braccia e anche quando stava sotto l'albero a far cadere la neve…
 
Anche oggi, quando è andata sulla neve con una delle sue amiche, era contentissima e in questo modo le ore in cui è stata fuori a giocare, cambiandosi di tanto in tanto tuta, giacca a vento e guanti erano davvero tante…
Allora non resta che dormire un po’, svegliarsi per cena e mettersi al calduccio sul divano…
Domani dicono che sarà freddo e sereno, probabilmente da noi questa poca neve se ne andrà, ma noi continuiamo a sperare che presto ne arrivi dell’altra, perché la gioia che porta ai bambini è davvero tanta…

Alla prossima.

Lara.

AUGURI


Buon Natale

Che sia per tutti un Natale di gioia, di sorrisi, di piccole cose e di grandi emozioni, di dolci coccole e di sentite parole….

Un abbraccio a tutti.

Lara
 

UNCINETTO DA BAMBINI


Come vi ho già raccontato, negli ultimi due anni ho sperimentato la possibilità di insegnare la tecnica dell’uncinetto a bambini di età compresa tra gli 8 e i 10 anni.

Le due ore settimanali in cui ci trovavamo erano, più che “lezioni”, un modo di approcciarsi all’uncinetto con poche regole, ma soprattutto con la possibilità di fermarsi, di chiacchierare, di “fare filò” e conoscere bambini che di solito non si frequentano.

Abbiamo potuto chiacchierare di tutto, disegnato, giocato e imparato, in modo diverso e a diversi livelli, a fare l’asola, la catenella, il punto basso e il punto alto.
 

Qualcuno ha realizzato qualche prodotto finito e molti di loro hanno portato a casa braccialetti della fortuna di catenella, con ciondoli che improvvisavo al momento, collane semplicissime e qualche portacellulare.

Una bambina, invece, che di manualità e di entusiasmo ne ha tanti, ha realizzato questa sciarpa in cotone, super traforata e molto, molto lunga, perché quando faceva la catenella non smetteva mai…
 

In fondo, con l’aiuto della mamma, ha realizzato delle frange corte con dei pallini finali, molto simpatici e spiritosi.
 

E’ proprio un bel lavoro e sono molto contenta perché sono sicura che questa ragazzina continuerà a lavorare ad uncinetto e di sicuro realizzerà altri capolavori interessanti.

Questo perché ho capito che forse l’uncinetto non è prerogativa di tutti.

Qualche giorno, per fare qualcosa di diverso, abbiamo preso ago e filo color oro, un pezzetto di panno-lenci verde, qualche perlina e un po’ di cotone per l‘imbottitura e abbiamo realizzato alcuni semplici alberelli da appendere vicino ad angioletti, palline e candeline sull’albero di Natale.
Abbiamo pensato così che avrebbero potuto trovare un piccolo posticino tra gli altri lavoretti sul mercatino allestito a scuola.
Il cuoricino in cima all'albero è stato fatto da un'altra bimba che a casa ha preso ago e filo e ha voluto confezionarlo per lo stesso obiettivo.

Oggetti semplici, che hanno permesso a questi bambini di usare ago e filo per realizzare oggetti simpatici, che senza accorgersene sono riusciti a terminare e a godere.

Ho solo dovuto farmi aiutare da mia figlia per mettere qualche perlina in più, qualche goccia di glitter, rifinirli e confezionarli.
 

Una bella soddisfazione per me e per loro.

Alla prossima.

Lara.

 

MANI CHE FANNO


Una delle cose che mio marito ha sempre amato e che io amo con lui è il Natale e se a me piace il mio albero stile tirolese rosso e feltro, lui non potrebbe immaginare la nostra casa senza presepio… ed è una cosa che mi piace molto. Fin da quando era piccolo il mio primo figlio e lavoravo via tutto il giorno, tornavo spesso a sera nelle prime giornate di dicembre e trovavo meravigliose creazioni di legno e prodotti naturali che facevano bella mostra di sé sul presepio e che insieme avevano creato per questo scopo. All’inizio il nostro grande presepio ci faceva spostare un po’ i mobili, occupava mezza stanza dove guardiamo la tv, ma ci stava.
Ora la famiglia è cresciuta, la casa si è riempita ancora e le casette del presepe sono aumentate in numero e dimensioni, tanto da costringerci a “costruire” il nostro presepio sul terrazzo.

Il vantaggio, se volete coglierlo, è quello che molte persone possono ammirarlo passando da casa nostra, perché ogni volta che succede noi siamo contenti.

Quest’anno è successo che circa un mese fa i miei due figli minori hanno deciso di mettersi a costruire una nuova casetta per ciascuno.




Legnetti, assicelle, fil di ferro, tutto ciò che chiedevano al papà o che vedevano intorno al loro banco di lavoro poteva essere utilizzato.
 

La pistola della colla a caldo era accesa, qualche volta usavano il trapano e il seghetto con la supervisione di mio marito,  ma anche il cacciavite, il martello ed altri strumenti che in quel momento sembravano utili.
 
 

Stavano giù in garage soprattutto nel primo pomeriggio, quando era più caldo e c’era più luce, ma ugualmente dopo un po’ tornavano in casa per scaldarsi con una cioccolata calda.
 
Domenica scorsa, finalmente, le case hanno trovato la loro collocazione sul nostro grande presepio, tutte le statuine sono state collocate con il proprio perché e la propria storia, le montagne sono state innevate e tutto è pronto.
 
 

Ed ora finalmente ve le mostro, ringraziando soprattutto mio marito per aver trasmesso ai miei figli la passione per la manualità e per le cose fatte con passione.

Alla prossima.

Lara.

SCELTE


Se dovessi raccontare con un solo verbo questo periodo, userei la parola “scegliere”. Ogni giorno, appena alzati, scegliamo il vestito da mettere, cosa mangiare, dove andare, perché in quel momento ci piace così, ci viene così e questo non è molto importante perché il giorno dopo si può sempre cambiare..

Ci sono però delle scelte che spesso dobbiamo fare con i figli, importanti per loro ma anche per noi, che riguardano le loro attitudini ma anche il loro carattere.
 

Alcune sono scelte semplici, che riguardano lo sport: faccio danza? Faccio tennis? Li faccio entrambi? Interrompo un po’ e poi riprendo? Ma poi penso che faccia loro bene e insisto perché mantengano l’impegno…

Altre scelte riguardano la scuola: cosa fare dopo? Sarà proprio convinto? Non sarà una scelta dovuta al fatto che qualcuno l’ha fatta prima di lui? E così ricomincia un altro percorso…

Altre sono scelte importanti, come quella di partire, che so essere positiva, ma che mi fanno pensare…

E per ultime ci sono le mie scelte, che riguardano il lavoro e che mi portano spesso a chiedermi: devo rimanere coerente con le mie idee o devo adattarmi a quelle degli altri? La risposta sembra ovvia, ma qualche volta il dubbio c’è…

Ma per oggi voglio dedicarmi a scelte più leggere: i regali di Natale!

Quindi spazio alla fantasia…

Forse qualche berretto riuscirei ancora a farlo…

A presto.

Lara.

 

ANCORA SCALDACOLLO


Con lo stesso filato con cui ho fatto il berretto ho fatto anche un nuovo scaldacollo, che volevo usare anch’io ma che usa molto di più mia figlia.
 

L’avevo cominciato con una catenella lunga il necessario e volevo proseguire dal basso verso l’alto, ma mi sono accorta che in questo modo il lavoro tendeva ad allargarsi, era troppo molle e non mi piaceva.

Ho quindi scelto di lavorare in verticale, con l’altezza adeguata.

Punto rete e punto alto sono i punti semplici che ho usato, mettendoci una fascia in mezzo più consistente.

Così in casa nostra c’è un altro scaldacollo tra tutti quelli che ho fatto, da indossare velocemente prima di uscire di casa, per non levarselo più…


 

Ne ho fatti diversi ma sono forse l’accessorio che io e mia figlia usiamo di più…



Niente altro da aggiungere oggi, se non la speranza di poter fare presto qualcosa di natalizio…

Alla prossima.

Lara.

PASSEGGIATA DOMENICALE


In questa domenica assolata di novembre abbiamo preferito fare una passeggiata in montagna anziché avventurarci tra le file di persone che hanno cominciato a frequentare i centri commerciali per anticipare i regali di Natale.
 

Poco sopra il paese siamo arrivati con la macchina ma poi abbiamo camminato un po’ mentre il sole ci scaldava ancora il viso e ci costringeva a strizzare gli occhi.

Abbiamo visto le foglie dei faggi non ancora cadute,
 

il muschio verde tra i sassi
 

e il panorama, il lago d’Idro da lassù.
 

Abbiamo anche mangiato qualcosa durante il nostro pic-nic autunnale e poi siamo ritornati a casa.

Un momento semplice, tranquillo e positivo, che ci ha fatto rilassare prima dell’inizio della settimana.

Alla prossima.

Lara.

 

BERRETTO PER I PRIMI FREDDI.


Finalmente riesco a trovare il tempo di fare un nuovo post e questo mi rilassa e mi regala sensazioni positive. Questo berretto l’ho fatto per mia figlia in due sere in cui il sonno si faceva sentire nonostante avessi una gran voglia di portare a termine il lavoro. Sono partita da un bordo a punto basso, molto fisso per permettergli di restare fermo e non lasciarsi andare.
 
Subito dopo ho proseguito con catenelle e punti alti che creavano un effetto un po’ bucherellato ma d’effetto.
 

Per questo ho ritenuto che fosse un berretto per i primi freddi, non per il freddo più intenso, che arriverà più avanti.
 

Ho usato un unico gomitolo di un filato della mondial, che mi hanno detto essere nuovo di quest’anno, che presenta ogni tanto un filo lurex molto simpatico e discreto e che si chiama Vip Lux.

E’ composto per il 52% di Lana Vergine Merino, per il 45% di acrilico e il rimanente 3% di poliestere.

Anche le piccole spiralette che ho messo al posto del pon-pon, in cima al baschetto, sono fatte direttamente con lo stesso filo, senza interrompere il lavoro.

Ho fermato i due fili, uno iniziale e uno finale e subito mia figlia l’ha indossato con orgoglio, per tutto il giorno.

In realtà una volta ero già arrivata in cima ma l’ho disfatto perché la parte in cui si alzava, per avvolgere la testa, era troppo basso.
 

Ora mi sembra un buon lavoro da indossare finché questi raggi di sole continuano a scaldare l’aria frizzante di queste giornate autunnali.

Alla prossima.

Lara.

IL RITORNO.


Si può tornare da un viaggio, ma non sono partita o si può semplicemente tornare ad un minimo di tranquillità, cosa che in questo ultimo periodo mi è un po’ mancata a causa dei miei impegni. Ma ora si sta avvicinando anche la festa più bella dell’anno e vorrei proprio cominciare a riprendermi il mio tempo.
 
Intanto oggi vi racconto che anche la raccolta del granoturco è tornata come ogni anno ed ha riempito il mio solaio di bellissime pannocchie colorate che diventeranno fra qualche tempo farina per fare gustose polente gialle,” taranie”, “carbonere”, “di patate”, accompagnate da piatti di carne e verdure tipici della nostra zona…
 
Prima che questa pioggia bagnasse tutto, mio figlio, mio marito e due miei cognati sono riusciti in tempo a raccogliere tutte le pannocchie, a mano, rompendo e abbassando una alla volta le piante che erano diventate molto alte. Una volta ammucchiate è stato necessario “scartocciare” o in dialetto “scartosar” ogni pannocchia, cioè aprire le foglie all’indietro quando sono ben attaccate oppure staccandole quando sono rovinate. Quelle a cui sono rimaste attaccate le foglie sono state poi unite in “mazzi” e appese su lunghe corde per asciugare bene, le altre asciugheranno distese all’aria.
 
Fra qualche tempo la faremo macinare in un mulino a pietra molto vecchio, che lo fa come una volta, lasciando dentro la farina qualche residuo in più di semola e permettendole di rimanere più scura.
 
Infatti come potete vedere dalle foto il nostro granoturco è molto vario nei colori, risultato di sementi vecchie che mio suocero e mio marito hanno sempre conservato con cura.
 

Tutto qui, oggi foto e racconto di qualcosa che la natura ci ha regalato anche quest’anno, anzi stavolta di più per l’acqua abbondante…
 

Alla prossima.

Lara.

 

NUMERO TRE


Il numero che accompagna questo post è proprio il numero TRE.

TRE infatti sono i giri all’uncinetto che ho fatto intorno al tessuto per abbellirlo e regalarlo a qualcuno che festeggiava il proprio anniversario;
 
TRE sono gli anni di matrimonio da festeggiare;


TRE i componenti della bella bella famigliola che potrà vederlo sopra qualche vetrina o mensola e…

TRE sono gli anni passati da quando avevo preparato il tessuto al momento in cui mi sono rimessa al lavoro.
 
So di essere molto lenta ma il motivo è che ci sono sempre così tante cose da fare e il tempo non è mai abbastanza.

In realtà, poi, è un lavoro semplice che mi è piaciuto fare e che mi ha dato soddisfazione.

Ho copiato lo schema da una foto di Pinterest, il numero 612, ma l’ho ridotto a tre giri.
 

Che dire? Potrei promettere a me stessa di rifare lo schema in qualche altro bordo di finitura, ma so già quanto questo tipo di promessa sia inutile, vista la mia continua voglia di cambiare modello e lavoro.

Ora mi sto occupando, tra un ritaglio di tempo e l’altro, di un altro lavoro all’uncinetto e di uno a maglia… chissà quale finirò per primo?!?!?
 

Nell’attesa vi chiedo un vostro giudizio sul bordino e vi ringrazio in anticipo.

Alla prossima.

Lara.

 

AUTUNNO


Anche se le temperature sono ancora estive, si sente che l’autunno sta arrivando. Le foglie cominciano a colorarsi regalando tonalità che vanno dal giallo al rosso, al marrone, all’arancione e persino in qualche caso al viola, l’aria al mattino e alla sera è più fresca e non capiamo se dobbiamo mettere la giacca o può bastare un grosso golf di lana morbida. La stufa è accesa ma non a ritmi molto intensi, solo per tenere la temperatura in casa. Ma tutte queste cose già le sapete, non c’è nulla di nuovo che non abbiate già scritto. Forse però non tutte conoscete la storia dei nostri castagni che da qualche tempo si sono ammalati. Un verme particolare ha colpito molte piante quasi secolari che sopra il paese ogni anno regalavano castagne di grande qualità, i marroni, lasciando cadere copiosi i ricci colorati perché la gente potesse raccoglierli.

Ricordo che anni fa mio suocero e poi mio marito, in questo periodo, rimanevano nel prato dove si trovano le piante tutto il giorno, a pulire dove cadevano i ricci, ad ammucchiare la foglia secca, a raccogliere le castagne che la sera portavano a casa soddisfatti.
 

Spesso, quando tornavo dal lavoro, andavo anch’io con i bambini a raccogliere le castagne per farli correre e giocare sentendo in faccia l’aria autunnale e il sole caldo, a volte, o con l’ombrello l’acqua che ci batteva sopra, altre volte.

Arrivati a casa si facevano asciugare e poi si sceglievano, togliendo quelle che per qualche motivo i biscetti avevano scelto per entrare nel frutto e mangiarselo.
La nonna, poi, preparava spesso un dolce di marroni e cioccolato, di cui mi farò dare la ricetta presto per offrirla anche a voi.

Ora, però, le piante hanno subito l’attacco dei vermetti e in poco tempo il raccolto di marroni è sparito. In collaborazione con tutti gli altri proprietari di piante così antiche e generose, sono state curate tagliando molti rami secchi che ormai erano improduttivi. Essendo però molto alte, il lavoro è stato fatto da persone esperte che con esperienza e sicurezza si sono arrampicate ed hanno tagliato le parti malate.

Ora sembra che i nostri castagni stiano meglio, anche se come ogni malato avranno bisogno di un po’ di tempo per il recupero.

Intanto ci hanno comunque regalato alcune castagne, da finire in poche sere, che sembrano di qualità e che profumeranno la casa quando saranno in forno nelle prossime giornate…
 

Alla prossima.

Lara

 

 

BERRETTI CALDI

  Non sto lavorando a grandi progetti da un po’ di tempo, ma mi piace di tanto in tanto dedicarmi alla creazione di piccole cose simpatiche...

Pinterest

Pinterest
Curiosa nel mio pinterest