BARBABAU, MI E’ VENUTA UN’IKEA

Proprio così, una bella, bellissima idea quella di fare un giro all’Ikea, per qualche buona idea… La frase ripresa nel titolo era però un sms che l’amica di Baby le ha mandato, semplicemente perché stava pensando a noi. ( Credo che anche altre ci stessero pensando, ma senza dire niente lo hanno fatto e basta… magari con un po’ d’invidia. )
Comunque le belle idee all’ikea non mancano di sicuro…



La più grande è stata quella di far guidare Baby, che al volante in città e dintorni è una vera artista (soprattutto nell’orientamento)
L’ idea più gustosa è stata quella di fermarsi subito a bere un caffè, giusto per cominciare.
Ognuno di noi ha poi trovato idee diverse da mettere nella borsa gialla: due trapuntine uguali, scatole colorate e due più grandi e speciali per le cianfrusaglie di Graziella,



il set per la raccolta differenziata ( a misura) e un bellissimo sgabellino in legno per Barbara, un vaso di muscari bianchi,



un pezzo di stoffa a cuori coloratissimi e una mascherina da portare alla mia piccola per me, e un copripiumino da lettino e una topolina carinissima per far dormire la sua bimba da sola, per Marisa.
Con molta gioia ho trovato anche qualcosa che mi piaceva ma che non stava né nella borsa gialla né sul carrellino: uno, due divani in colori diversi, che starebbero bene nel mio soggiorno.







Uno lo abbiamo provato, ci potremmo stare anche con il lavoro a maglia o l’uncinetto…. Speriamo che piacciano anche a mio marito.
Tante, tante buone idee all’ikea!
Lara.

S-coperte

Qualche tempo fa, Marisa mi ha mostrato delle vecchie coperte confezionate all'uncinetto da sua nonna. Le ho trovate interessanti per i materiali poverissimi usati, per la ricerca dell'accostamento del colore e per aver resistito per così tanti anni. Gliele ho chieste e sabato scorso, con le coperte sottobraccio e la macchina fotografica sono andata nel bosco qui vicino per fotografarle e farne poi un post di questo blog.



Di ritorno, scendendo il ripido sentiero, ho visto in mezzo all'erba e alle foglie secche prima una pervinca poi una viola e la veronica persica fiorite. Non me l'aspettavo, in fondo siamo ancora in febbraio e solitamente in questo mese spesso c'è ancora la neve.



Più avanti trovo anche un crocus e una pratolina e questa è la prima scoperta: è primavera!





Arrivata alla porta d'ingresso di casa mia mi fermo a parlare con la mia vicina che mi dice che anche lei possiede coperte della sua nonna e me le va a prendere.



Poi si ricorda di averne anche una della mamma del marito e mi va a prendere anche quella. Scopro così, e questa è la seconda scoperta, che altri possiedono vecchie coperte salvate dalla modernità che ci porta a buttare il vecchio e ad acquistare cose di minor valore purchè siano nuove fiammanti.



Ho osservato con tenerezza queste coperte realizzate forse con lana di vecchie maglie disfate, per non buttare niente o con lana acquistata a poco a poco, in piccole quantità. La mia vicina infatti si ricorda quando andava al mercato con la nonna che ogni volta si fermava al banchetto della lana e acquistava qualche matassina colorata per aggiungere una o due righe alla coperta che adesso appartiene a lei.





A questo punto vorrei fare un invito a tutte le nostre lettrici. Se possedete delle vecchie coperte fatte a mano, inviateci una foto (possibilmete una della coperta intera e una di un particolare) a seurasaari.shop@gmail.com entro il 31 marzo 2011, dopo questa data, tutte le foto pervenute saranno pubblicate su questo blog e noi avremo un piccolo archivio di lavori fatti a mano.



Per ultimo vi devo confidare che non ho resistito e alcune di queste coperte le ho fotografate sul mio letto, così... per vedere come stavano!

18 FEBBRAIO: M’illumino di meno!

Ma come potevamo non aderire ad una così bella iniziativa? Per chi non la conoscesse, M’ILLUMINO DI MENO è una promozione al risparmio energetico che la trasmissione radio Caterpillar ha messo in onda e fortemente sollecitato in questi ultimi anni. Oggi l’invito a spegnere le luci è arrivato anche dal nostro comune e noi lo abbiamo subito colto con favore. In occasione della giornata particolare ho anche portato, con le mie colleghe, i miei alunni in visita ad una centrale idroelettrica, per confermare la validità del percorso. Lì ogni bambino ha ricevuto un salvadanaio.... chissà come lo useranno!?



Marisa nel pomeriggio ha mandato a tutte un sms che diceva: “ Oggi knit da me. Portate una candela.” Era chiaro: anche il nostro Knit- time poteva e doveva dare un segno. Ci troviamo volentieri e cerchiamo di sfruttare fino in fondo la luce del sole che entra dalla finestra e che oggi sembra più forte. Le tre bambine sentono subito aria di festa e cominciano a giocare con le stelle filanti che la zia Graziella ha portato loro. In fondo è anche carnevale e così la festa è doppia. E poi la festa è proprio vera, ci sono persino i pasticcini e le “chiacchiere” di carnevale. Quando poi comincia a scendere il buio ecco le candele, luminose e colorate, che creano atmosfera. Certo, non riusciamo a lavorare così, ma ci godiamo il messaggio!


















Torniamo quindi a casa, le luci del paese sono spente, la luna sta sorgendo dietro la montagna e sembra piena, uno spettacolo. Con mio figlio, che si è fatto coinvolgere appieno dall’iniziativa, decidiamo di preparare la tavola al lume di candela e di aspettare il papà perché “stasera è proprio bello!” dice.



Cominciamo a raccontare storie durante l’attesa e… lui quasi si addormenta. Ceniamo e poi a nanna. Credo proprio che qualcosa possiamo aver trasmesso ai nostri figli e che si ricorderanno a lungo di questa serata speciale. Ora dovremo continuare a trasmettere loro l’idea che il risparmio si può fare ogni giorno, ogni momento, non solo per i soldi, ma per un’idea di recupero dell’ambiente, delle risorse, della terra. Partiamo dai piccoli!
Lara.

14 FEBBRAIO



Per tutta la settimana ho pensato a quante cose avrei potuto iniziare o finire in questo week-end, e la lista continuava ad allungarsi… un giorno ho pensato che avrei potuto cominciare a fare una maglietta lavorata, con la stessa lana dei guanti, un altro giorno ho visto il primo sole ed ho pensato che avrei potuto iniziarne una in cotone e che forse sarei riuscita a goderla in estate. Il giorno dopo, però, mi è venuta in mente quella in cotone color corda che avevo iniziato e che dovrei finire, mentre in un altro momento ho pensato che per la comunione della mia nipotina avrei potuto farle un copri spalle elegante e che forse le sarebbe piaciuto. Venerdì, durante una passeggiata, la mia amica del knit, quella con i piedi molto per terra mi dice molto tranquillamente: “ Ti converrebbe finire il cappottino di tua figlia”.



Lei ha sempre ragione ma i miei pensieri continuavano a roteare e pensavo anche ad un altro copri spalle proprio per lei e poi, e poi, e poi…. Un sacco di progetti di cui non posso raccontarvi tutto per non annoiarvi! Ed ecco finalmente il week-end! Insieme a mio marito decidiamo di non organizzare uscite con i bambini vista la tosse e il raffreddore che girano per casa. WOW giornata di relax, comincio a pensare e comincio a ri-pensare ai miei progetti. Ma in una famiglia numerosa, si sa, si può trovare qualche cosa da fare e così mi metto a “fare” continuando a pensare: “ Oggi giornata di relax, oggi posso lavorare a maglia”. Arrivano presto le otto della sera, sto mettendo a posto la cucina dopo la pizza, non ho lavorato a maglia per nulla, e mi accorgo che i giacinti rosa sul davanzale della mia finestra sono in piena fioritura ed uno sta sfiorendo ma penso: “ certo, io oggi non ho creato nulla di nuovo né per me né per gli altri ma la natura, quella, ogni giorno lavora senza sosta per mostrarci le sue bellezze…



Lunedì arrivo al knit da Barbara e ne ho conferma, l’aria frizzante della primavera che sta arrivando è travolgente… è addosso a Baby che è effervescente con quel meraviglioso vestitino e l’orologio nuovo un po’ retrò appeso al collo. E’ tutt’intorno a Marisa che propone addirittura una gita a …. Venezia, con uno spirito sbarazzino da ragazzina e tanta voglia di stare insieme e di chiacchierare e fare, fare e chiacchierare…
Ed avvolge Graziella che con i suoi bellissimi orecchini nuovi, i capelli biondi e fluenti espone in un battibaleno un milione di idee, di novità viste al computer e di modelli da fare. Sono proprio sicura, la primavera sta arrivando, prima o poi riuscirò a riprendere il suo passo. Grazie, amiche del knit, per lo spirito che anche stasera mi avete trasmesso. Lara

FINITI!

Proprio così, le ragazzine, mie nipoti, che abbiamo visto lavorare un po’ di tempo fa, hanno finito i loro lavori. Le bellissime calze verdi, colore che ora piace molto alla più grande, sono pronte per essere indossate. Proprio ora che va così di moda metterle risvoltate sopra le scarpe… Sì, mi sembra di vederti, cara Valentina, che le sfoggi a scuola e ovunque. Potrai pensare “le ho fatte io e nessuno le ha uguali”.



La piccola ( forse non vuole che la chiami così, ma per me lo è…) ha invece terminato il poncho bi-colore, che le dona molto indossato e che vorrà mettere subito.





Sarò un po’ di parte ma credo che siano state proprio brave e che avranno tante soddisfazioni.
E voi pensate che ora siano ferme? Ma neanche per sogno… Hanno avviato entrambe un paio di guanti molto trendy, di quelli senza dita, pensate un po’, con quattro aghi corti, molto colorati per Giulia e bianchi- neri per Valentina.



Molto meglio della vostra zia che li ha fatti con due aghi e poi cuciti…



Ed hanno anche in ballo un copri-spalle ciascuno, di colore diverso, che finiranno presto. Mio figlio grande, quando ha visto i due o tre lavori che mi stavano mostrando ha detto loro: “Mi raccomando, non prendete il vizio di mia mamma di avviare cento cose e non finirle mai….” Io invece vi dico che ci sono momenti in cui si iniziano tante cose e momenti in cui si finiscono, l’importante è lavorare sempre divertendosi…
Lara

ELOGIO DELLE AMICHE DEL KNIT

Inizio a pensare che capiti sempre a me. La differenza è che ora riesco a dire, “Capita sempre a me! ”.

L’amica esperta di blog e indirizzi, sempre curiosa di novità e di modelli, mi suggerisce uno splendido modello di scialle/sciarpa, aggiungendo la frase magica “mi pare del tuo genere”, ed io non posso che confermare, perché lei conosce bene i miei gusti in fatto di knit e non solo. Corro a vedere l’indirizzo e la foto, compro la lana e al primo knit chiedo spiegazioni specifiche su come fare il lavoro. (Ebbene sì, è un mio difetto, quello di chiedere sempre alla più esperta, non sono certo un’autodidatta! O forse mi piace coinvolgerle tutte, le amiche, nei miei knit-lavori). Le spiegazioni arrivano, chiare e semplici, come sempre, ed una sera, accoccolata sul divano di casa, col marito che commenta la sua giornata e comincia a sbadigliare, inizio il mio nuovo lavoro. E’ sempre un momento speciale, per me; sono una da “nuovi inizi”, mi piace avviare lavori nuovi, anche diversi contemporaneamente, e non sempre sono “da conclusioni” (forse perché non mi piace la parola “fine”?), sono agitata, emozionata, eccitata. Andrei avanti per ore, mi costringo a fermarmi, a godere del lavoro già svolto e non solo di quello ancora da fare. Cerco di ricordare le parole dell’amica ottimista e di pensare a quanto ho già creato, e soprattutto di goderne. Mi sforzo di non pensare ad altri modelli, di non andare avanti troppo, di lavorare con calma.

Mentre lo scialle aumenta, mi accorgo che forse i punti sono un po’ troppi, beh, aggiungerò un gomitolo di lana … che bello questo filato! E proseguo …

Chiedo suggerimenti all’amica discreta, le mostro orgogliosa il lavoro svolto e le chiedo l’ultimo piccolo suggerimento per “tirare su tutti quei punti”, e lei, al solito, mi da’ una sferzata di autostima, dicendomi che posso farcela, verrà benissimo. E, complice una leggera influenza, un pomeriggio lo scialle/sciarpa è finito! Prima di chiudere tutti i fili e attaccare il bottone che ho scelto, lo metto sulle spalle e vado a specchiarmi …


AAAAHHHHH! Lo scialle è troppo largo e cade trooooppo sulla schiena!!! Lo giro, lo rigiro, lo indosso al contrario, niente da fare. Cosa faccio? Scoppio a ridere, penso all’amica che mi dice sempre di fare il campione prima di iniziare un lavoro, a quella che troverà qualcosa di buono anche in questa situazione, all’amica che lo vedrà domani mattina e continuo a sorridere.

Quando il marito rientra e chiede di vedere il lavoro finito, ottenuta la spiegazione, si fa serio e cerca parole di conforto, ma la moglie, sorridendo, lo anticipa, dicendogli: “Embe’?! Lo rifaccio!”.

Non so ancora come sistemerò questo scialle. Può darsi che decida di ricominciarlo, per dimostrare che si impara sempre dai propri errori. Può darsi che decida di inventare uno scialle alternativo e lo regali all’amica che saprà valorizzarlo. Può darsi che …

Una cosa è sicura: ci siete tutte, amiche del knit, in questo scialle/sciarpa tutto storto! E chissà se sapete quanto mi riscaldate!

Barbara

I GIORNI DELLA MERLA

Ormai è passato anche il terzo giorno di questi ultimi tre di gennaio che sono detti “della merla”.



La storia racconta di un merlo che un tempo era bianco e che in un inverno molto freddo si allontanò dalla sua famiglia per andare a cercare cibo.



I piccoli e la loro mamma cercarono riparo vicino ad un camino e… quando il papà tornò, li trovò tutti neri.



E’ una storia molto tenera che piace anche ai bambini per la sua semplicità ma anche per i sentimenti che sono racchiusi in essa. Ricordo in particolare mio figlio grande, all’età dell’asilo, quando parlava appena, seduto su una piccola sedia di paglia mentre ascoltava la storia. A raccontargliela era il nonno, padre di mio marito, che impiegava un sacco di tempo per arrivare in fondo e ci metteva un bel po’ di gesti e parole sentite. Il mio piccolo, quando arrivavo a casa, cominciava a raccontare “il me.lo e la me.la” con la sua parlata, ma arrivava in fondo alla storia con grande entusiasmo, dopo averla raccontata più volte con il nonno. Ogni anno, in questi giorni, nella mia mente continuano a correre le immagini di mio figlio piccolo seduto sulla seggiolina, del nonno che racconta e la frase che diceva iniziando la storia…. IL MERLO E LA MERLA ANDAVANO SUL CAMINO….
L’anno scorso in questo periodo ho sentito Barbara e la sua collega (del gruppo "Passpartù", chi volesse deliziare gruppi di bambini con le storie raccontate da Barbara e Mohamed e le immagini preparate da Ilaria può scrivere a -passpartu3@yahoo.it-) che la leggevano a dei bambini. Molti di loro non la conoscevano, ma hanno ascoltato con piacere la storia.



Inoltre tutta la presentazione era arricchita dai bellissimi disegni di Ilaria e questi catturavano molto l’attenzione. E’ sempre bello sentir narrare storie, vecchie e nuove…. Grazie a chi lo fa ancora.
Lara.

BERRETTI CALDI

  Non sto lavorando a grandi progetti da un po’ di tempo, ma mi piace di tanto in tanto dedicarmi alla creazione di piccole cose simpatiche...

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