Inizio a pensare che capiti sempre a me. La differenza è che ora riesco a dire, “Capita sempre a me! ”.
L’amica esperta di blog e indirizzi, sempre curiosa di novità e di modelli, mi suggerisce uno splendido modello di scialle/sciarpa, aggiungendo la frase magica “mi pare del tuo genere”, ed io non posso che confermare, perché lei conosce bene i miei gusti in fatto di knit e non solo. Corro a vedere l’indirizzo e la foto, compro la lana e al primo knit chiedo spiegazioni specifiche su come fare il lavoro. (Ebbene sì, è un mio difetto, quello di chiedere sempre alla più esperta, non sono certo un’autodidatta! O forse mi piace coinvolgerle tutte, le amiche, nei miei knit-lavori). Le spiegazioni arrivano, chiare e semplici, come sempre, ed una sera, accoccolata sul divano di casa, col marito che commenta la sua giornata e comincia a sbadigliare, inizio il mio nuovo lavoro. E’ sempre un momento speciale, per me; sono una da “nuovi inizi”, mi piace avviare lavori nuovi, anche diversi contemporaneamente, e non sempre sono “da conclusioni” (forse perché non mi piace la parola “fine”?), sono agitata, emozionata, eccitata. Andrei avanti per ore, mi costringo a fermarmi, a godere del lavoro già svolto e non solo di quello ancora da fare. Cerco di ricordare le parole dell’amica ottimista e di pensare a quanto ho già creato, e soprattutto di goderne. Mi sforzo di non pensare ad altri modelli, di non andare avanti troppo, di lavorare con calma.
Mentre lo scialle aumenta, mi accorgo che forse i punti sono un po’ troppi, beh, aggiungerò un gomitolo di lana … che bello questo filato! E proseguo …
Chiedo suggerimenti all’amica discreta, le mostro orgogliosa il lavoro svolto e le chiedo l’ultimo piccolo suggerimento per “tirare su tutti quei punti”, e lei, al solito, mi da’ una sferzata di autostima, dicendomi che posso farcela, verrà benissimo. E, complice una leggera influenza, un pomeriggio lo scialle/sciarpa è finito! Prima di chiudere tutti i fili e attaccare il bottone che ho scelto, lo metto sulle spalle e vado a specchiarmi …

AAAAHHHHH! Lo scialle è troppo largo e cade trooooppo sulla schiena!!! Lo giro, lo rigiro, lo indosso al contrario, niente da fare. Cosa faccio? Scoppio a ridere, penso all’amica che mi dice sempre di fare il campione prima di iniziare un lavoro, a quella che troverà qualcosa di buono anche in questa situazione, all’amica che lo vedrà domani mattina e continuo a sorridere.
Quando il marito rientra e chiede di vedere il lavoro finito, ottenuta la spiegazione, si fa serio e cerca parole di conforto, ma la moglie, sorridendo, lo anticipa, dicendogli: “Embe’?! Lo rifaccio!”.
Non so ancora come sistemerò questo scialle. Può darsi che decida di ricominciarlo, per dimostrare che si impara sempre dai propri errori. Può darsi che decida di inventare uno scialle alternativo e lo regali all’amica che saprà valorizzarlo. Può darsi che …


Una cosa è sicura: ci siete tutte, amiche del knit, in questo scialle/sciarpa tutto storto! E chissà se sapete quanto mi riscaldate!
Barbara