BABY-SCARPINE 2

In questi giorni ho notato che fare un paio di scarpine può diventare un'attività simile a mangiare le ciliegie, perchè appena una è finita ho subito voglia di un'altra...
Ecco allora che la mia attività manuale si è concentrata su quello, anche se in realtà vorrei avviare un nuovo lavoro, ma il tempo non mi aiuta nel scegliere se estivo od autunnale.

Nel primo paio che vi propongo ho mantenuto un po' il modello che avevo già fatto, ho cambiato i punti dal grana di riso al rasato e ho ricamato un cuoricino sul fianco, che mi piace molto. ( Scusate l'autostima).

Mi piace anche la suola a righe vivaci, ma non mi piace ancora la forma, forse ancora troppo da folletto, nonostante risultino simpatiche per dei piedini paffuti.

Così appena terminato questo paio di scarpine mi sono messa subito all'opera con la stessa lana e gli stessi rimasugli di questa lana screziata.
Stessi punti, stessi aghi, copiati da un libro, ma modifiche importanti alla struttura del piedino, che ora sembra di più una scarpina, con in alto un bordino traforato che fa un po' "bimba sfiziosa".


Avrei voluto preparare un pacchettino per regalarle ad una bimba nata da pochissimi giorni, visto il filato sottile, lavorato con i ferri numero 3 e la misura mini, ma mia figlia le ha scoperte e...
sono diventate assolutamente importanti per la sua nuova bambola.
In quel momento, oltre a provare soddisfazione, sono ritornata un po' bambina, quando chiedevo sempre a mia mamma di insegnarmi a fare dei vestiti a maglia per i miei bambolotti.
Quando riuscivo nell'impresa ero felicissima ed alcuni me li ricordo ancora...
Ora bando ai ricordi e una promessa: sto provando altri modelli e modifiche per trovarne un tipo che mi piaccia e di cui darvi il tutorial... Promesso, promesso, promesso....
Alla prossima
Lara

DOMENICA DI GIUGNO

Di solito quando decidiamo di andare a fare un giro in montagna, ci organizziamo per bene e partiamo presto, ma domenica non è andata così...
Prima avevamo pensato di andare a pescare in Val di Daone, poi ci sembrava troppo tardi per andarci e così ci siamo avviati dalla parte opposta, verso Bagolino.
Era la prima uscita della stagione e forse non eravamo così decisi ( forse la più decisa era mia figlia che voleva provare gli scarponi nuovi)
ed è successo che sbagliando strada rispetto alla nostra meta ci siamo trovati sul sentiero dei mughi, verso il capanno Tito Secchi.
I mughi in quella zona si estendevano dappertutto e dagli aghi facevano capolino questi
che sembrano fiori, anche se sono rigidi e si stanno trasformando in pigne dure.
Con mio marito ho potuto osservarne tutti i passaggi ed è stato curioso osservarne il colore e la forma nel momento in cui si stanno trasformando.
Pic-nic rilassante, dopo la brevissima camminata, quattro punti a uncinetto e persino una partita a carte tutti insieme. Il clima non era caldissimo, ma quando usciva il sole veniva voglia di togliersi il golfino e sentirne il tepore sulla pelle.
Mi hanno colpito i numerosi tipi di fiori che sorridevano dai lati del sentiero, difficili da fotografare per il vento.
Questo in particolare è uno dei fiori che mi ha colpito, perchè non l'avevo visto proprio mai...
Un'occhiata al cielo che si trasformava continuamente da sereno a nuvoloso e verso le quattro ritorno verso casa, rilassati e contenti.

Abbiamo così potuto osservare una nuova (per noi) zona di montagna, visto che di solito frequentiamo e camminiamo su sassi trentini. Ma il piacere di allargare gli orizzonti ci è piaciuto e penso che non esiteremo a ritornare da quelle parti.
Alla prossima
Lara


FOTO

In quest'ultimo periodo di scuola, come tutti gli studenti, anche i miei figli hanno avuto l'occasione di partecipare ad alcune gite programmate per le classi.
Ogni volta volevano portarsi la macchina fotografica, quella che in casa va meglio, e così per alcuni giorni non ce l'avevo a disposizione. Sono riusciti però a portarmi in compenso delle foto che mi sono piaciute e che voglio proporvi questa sera.
Naturalmente non essendo un'esperta vi mostro quelle che sembrano belle a me, senza tener conto di nessuna caratteristica tecnica, ma solo dell'emozione che mi creano...
Le prime due sono state scattate da mio figlio maggiore nei dintorni di Salisburgo...

...mentre queste ultime sono gli scatti fatti dall'altro mio figlio al Castel Beseno, qui in Trentino.
E con questo vi auguro di poter passare una bella domenica, magari in gita anche voi in un bel posto rilassante... castello o campi, o città o parchi, purchè sia tutto per voi...
Alla prossima
Lara


BABY-SCARPINE

Sono in arrivo e sono arrivati tanti bebè ed ormai mi viene automatico pensare che ad ognuno di loro potrei regalare qualcosa di particolare, fatto a mano solo per lui o lei.
Proprio il giorno del nostro incontro vi avevo raccontato di aver cominciato un nuovo lavoro. Eccole, sono le scarpine da "piccolo tesoro" che mia sorella mi ha commissionato per un bimbo in arrivo.
In realtà non so se le darò proprio queste, perchè sono un po' particolari e devono piacere per essere apprezzate.
Il modello è lo stesso che avevo già fatto con il bordino giallo, ma questa volta ho voluto sbizzarrirmi con i colori: ecco allora sistemati il giallo, il fucsia, l'arancione e il blu.
Mi sembrano allegre e gioiose, adatte ad un bimbo o ad una bimba grintosa...
Mia figlia mi ha detto che secondo lei sono più da maschio, ma forse solo perchè ci vorrebbe un rosino chiaro... così ho già in mente di farne altre paia, in modo da offrire un po' di scelta a chi deve riceverle.

Allora non posso fare altro che salutarvi (anche perchè mio figlio vuole dormire) e mettermi a iniziarne un alro paio.
Alla prossima
Lara

P.S. Più le guardo e mi sembrano da folletto, ma sono divertenti.

CHI BEN COMINCIA...

....è a metà dell'opera! Questo è un modo di dire molto usato ma mai come nella storia che vi sto per raccontare è stato più azzeccato.
"Domani alle 9.30 vi aspetto per un caffè" è stato l'invito dell'amica... e come si poteva rifiutare?
Mi sono alzata presto, ho sistemato quello che c'era da sistemare e mi sono avviata con la mia piccola che è sempre con me e a cui piacciono questi incontri. Il sole era già caldo, per il secondo giorno consecutivo, e sembrava già un altro mondo.
Ma ancora più bello è stato incontrarci e poter godere del ritrovarsi e chiacchierare in compagnia.
La colazione che ci aspettava era davvero invitante: grosse ciambelle glassate e croissant invitanti, alla cioccolata e alla crema, ma il pezzo forte era il caffè che, guardatelo, è uno spettacolo.
L'aveva descritto molto bene qui la nostra amica Barbara... ed è ancora così buono.
Quello che assolutamente non manca nei nostri incontri sono i lavori ... finiti, iniziati, quasi al termine... ce n'erano per tutti i gusti. Io ho mostrato quello che avevo finito e, proprio lì, ne ho cominciato un altro, che vi mostrerò a breve, perchè è proprio così: chi ben comincia è a metà dell'opera...

Pensate che le nostre bimbe sono riuscite in così poco tempo a fare una gustosissima colazione, giocare a carte sullo sdraio, imitare alcuni animali, divertirsi e ricevere in regalo un braccialettino...
Ieri, poi, la giornata è stata più divertente, più piena, più più più, più tutto...
Alla prossima
Lara

BORSA PRIMAVERA.

Cercando e viaggiando da un blog all'altro se ne trovano tantissime. Nelle forme più svariate, nei colori più belli e fatte con ogni tipo di lavoro: all'uncinetto, a maglia, cucite o ricamate. Sono le borse, che fanno bella mostra di sè in molti luoghi virtuali che noi osserviamo da lontano. Anche nel nostro blog ne sono apparse alcune, rigorosamente fatte a mano, che ho ricevuto in regalo o regalato.

Da tempo però ne avevo promessa una a mia sorella. Ne avevo iniziata una a maglia in versione autunnale, ( che forse riprenderò) ma in una giornata di poco tempo fa ho cambiato idea. Sono andata al negozio qui vicino e ho cercato una fettuccia "colorata e primaverile" perchè non ne potevo proprio più di pioggia. Solo dopo un po' di tempo ho cominciato a lavorarla ma, nonostante fosse passato del tempo, la pioggia non smetteva.
Nella speranza che all'arrivo del sole fosse pronta, ho crochettato punti alti e bassi a righe alternate, che mostravano i fiorellini verdi e rosa della fettuccia. Ma ancora la borsa mi sembrava troppo... spenta.
Sono ritornata al negozio ed ho acquistato un bel po' di questo nastro verde, con cui ho fatto un bel fiocco davanti.
Ma sul più bello... finisce la fettuccia! Che fare? Ecco allora l'idea.
Con lo stesso nastro del fiocco ho rifinito il bordo della borsa e, senza tagliare, sul lato ho fatto una treccia con il pezzo di fettuccia che, rimasta attaccata, sembrava la misura ideale.
Un secondo fiocco al lato e la borsa è pronta.
E' molto capiente perchè l'ho pensata anche per la spiaggia, nel caso mia sorella ci volesse mettere l'asciugamano e l'occorrente per un bel bagno di sole...
Insomma, altro lavoro finito, altro tempo da dedicare ad altro...
Alla prossima
Lara

DANZA, CINEMA E ARTE.

Come ogni anno, dopo i corsi invernali, ogni associazione della zona organizza un momento finale in cui mostrare al pubblico il lavoro svolto all'interno di spazi chiusi, quando pioveva e non si poteva fare molto altro.
Per lo sport ecco allora premiazioni di squadre di pallavolo, in particolare di quella in cui gioca mia nipote, piccolo torneo e festa per vecchi e nuovi praticanti del tennis, come mio figlio che ha scoperto quanto gli piaccia e concerto finale di musica da banda per l'altra mia nipote. Insomma, tutti sono alle prese con dimostrazioni varie, ma oggi vi voglio parlare, un'altra volta, del saggio finale della scuola di danza frequentata da mia figlia.
Il titolo era "Una notte al museo" e devo dire che era molto ben ripreso il tema tratto dal film. Ogni tanto, infatti un custode con la sua pila usciva sul palco per controllare che tutto fosse a posto....
La musica che si fondeva con l'arte mostrava fossili, pietre preziose, e poi personaggi cinesi ed egiziani, vestali romane e muse greche in un susseguirsi di apparizioni, di costumi, di passi e di sorrisi.
Nell'attesa del proprio turno le piccole danzatrici osservavano dalla loro posizione ciò che le loro compagne facevano... e i loro pensieri volavano via...

L'attesa...


Ma l'arte, i quadri impressionisti, cubisti e surrealisti impressi sullo schermo davano un tocco d'eleganza in più, regalavano ad un pubblico, che avrebbe potuto sembrare distratto, un tocco di colore, una manciata di forme, un pizzico di bellezza, più di quello che avremmo potuto immaginare.


Fiori e colori...
 Stando vicino alle piccole ballerine ho potuto scorgere la loro vivace e positiva emozione, la sensazione, per alcune strana, di essere su un palco e la gioia di esserci. E subito dopo il relax, il lasciarsi andare dopo il proprio turno, il cercare nei passi delle altre ciò che erano o che potrebbero diventare.
Tutto lo spettacolo è finito con un quadro delle Ballerine di Degas che toccava i cuori, che portava il pensiero alla leggerezza dei loro passi, come se per un attimo avessimo potuto entrare in quei quadri...

Ballerine alla barra, di Degas

E se voi che eravate lì credete che il mio raccontare pecchi della visione da mamma, non esitate a dirmelo, non ne risentirei, ma se anche il vostro cuore alla fine si sentiva pieno, sarà la conferma di ciò che pensavo: un regalo per noi fatto di emozioni vere, di sentimento, di impegno, di passione...
Alla prossima
Lara

P.S. Le foto sono talmente scarse che è difficile riconoscere le ragazze, ma se ritenete siano da togliere... basta chiedere.

SUL MONTE BALDO

Anche se particolare come quest'anno, maggio è sempre il mese in cui più di frequente si può partecipare a qualche gita con i ragazzi.
La giornata era organizzata da tempo ma, complice questo tempo bizzarro, non avevo una gran vogli di partire: il giorno prima avevo "osato" controllare il meteo e tutta la giornata era costellata da nuvolette grigie, che disdetta. "Speriamo almeno che non piova a dirotto", mi dicevo, ma le mie colleghe avevano comunque raccomandato ai ragazzi di vestirsi piuttosto pesanti, viste le temperature e loro avevano ascoltato.
La meta era Malcesine, più precisamente la funivia che ci avrebbe portati sul Monte Baldo.
Ah, dimenticavo di dirvi che poi la voglia di partire mi è venuta subito, una vola sistemati tutti sul pullman, come immaginavo. La guida che ci ha accolti era molto simpatica e gentile, ci ha preparati e informati con molta cura ed è risultata subito disponibile e competente.
Appena siamo arrivati in cima a 1749 m. ci ha colto un freddo vento, ma ben coperti e pronti abbiamo potuto ammirare un paesaggio meraviglioso. Sembrava di stare sopra le nuvole, mentre sotto il lago di Garda faceva da specchio alle montagne circostanti.
Sempre camminando e ammirando lo spettacolo che la natura ci offriva ( sì, è vero, qualcuno brontolava un po', ma poi passava... e poi, sono bambini....) abbiamo potuto vedere dapprima una famiglia di marmotte che erano uscie dalle tane da poche settimane e cercavano da mangiare, e poi altri tre bellissimi esemplari che giocavano. Ho filmato questo gruppetto per quasi dieci minuti... Non so come abbiano potuto non sentirci e credo sia stato il vento contrario.
Proseguendo il nostro breve viaggio su questo roccia che non ha sorgenti perchè non trattiene l'acqua, abbiamo potuto vedere nella riserva per la raccolta d'acqua che l'uomo ha costruito, le uova delle rane appena depositate, in attesa di trasformarsi prima in girini e poi in rane.
Ma quello che mi ha colpito maggiormente e che ho voluto raccontare ai miei figli è la storia di questi fiori, della famiglia delle orchidee.

Sono fiori rarissimi, che possono nascere e crescere solo se un certo tipo di insetto, e solo quello, riesce a portare i semi in un certo posto dove nella terra ci sia un fungo, che permette loro di germogliare...
Come dire, proprio, che le probabilità per loro di nascere sono pochissime, ma ogni anno riescono a farlo per la meraviglia di chi può ammirarle.
Raccontarvi ciò che abbiamo visto è facile, ma ben più difficile farvi sentire le voci dei bambini, le loro parole che si inseguivano e poi le risate, e lo stupore, ma anche le domande serie rivolte alla guida e i racconti di tutto ciò che non hanno mai potuto raccontare in classe.
Una bella passeggiata, che ci ha regalato anche delle belle emozioni, oltre al piacere di stare insieme.
Il nostro viaggio è proseguito con la visita ad un oleificio dove ci avevano preparato anche una gustosa merenda con bruschette coperte d'olio d'oliva del posto. Mmmmmm, buonissime...
Un signore, che i bambini avrebbero chiamato nonno, raccontava loro cosa volesse dire dedicarsi alla coltivazione di olivi. Io, invece, sono stata colpita dalle sue mani, che di certo raccontavano molto più delle sue parole, quanto amore e quanta dedizione siano necessari per fare un lavoro come il contadino, che deve sperare sempre in fattori che spesso non dipendono dall'uomo, come il tempo e le stagioni.
Con un bagaglio bello carico, alla fine, siamo arrivati a casa, come di sicuro scriveranno i bambini sui loro temi, "stanchi ma felici".
Alla prossima
Lara


BERRETTI CALDI

  Non sto lavorando a grandi progetti da un po’ di tempo, ma mi piace di tanto in tanto dedicarmi alla creazione di piccole cose simpatiche...

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